Venezia 79: i film più interessanti da scoprire

VENEZIA 79: I FILM PIU’ INTERESSANTI DA SCOPRIRE (per me)

A forza di vedere post sul Festival del Cinema di Venezia ho dovuto trovare il tempo per vedere se in pentola bolliva qualcosa di interessante (per me) e devo dire che di roba ne ho trovata parecchia, così, visto che avevo titoli salvati in modo rischiosamente sparpagliato, ho pensato di riunire qui i miei preferiti in modo da averli come sempre salvati e a disposizione.

Quindi via con l’elenco che il tempo non esiste.

Cliccando sul titolo accederete come sempre alla pagina di riferimento del film.

L’IMMENSITA’ – Regia di Emanuele Crialese – Uscita cinema 15 settembre 2022

Da IL POST:

Il regista Emanuele Crialese ha raccontato la sua storia di uomo trans in Italia.

L’immensità racconta la storia di una famiglia che si trasferisce a Roma negli anni Settanta: il padre è violento e la madre (interpretata da Penelope Cruz) è molto legata ai tre figli, tra cui l’adolescente Adriana che ha 12 anni e si fa chiamare Andrea.

«il film che inseguo da sempre, il più desiderato. Ora sono pronto. Se l’avessi fatto prima sarebbe stato palloso e didascalico, un poveraccio che usa la crisi di genere. Ho aspettato per avere consapevolezza di me e del linguaggio cinematografico»

«per cambiare la A con la E del mio nome ho dovuto lasciare un pezzo del mio corpo, il pegno che mi ha chiesto la società, sennò non avrei potuto cambiare nei documenti».

Anche se non lo specifica, Crialese si riferisce con ogni probabilità a una legge che in Italia è stata valida fino al 2015 e che prevedeva l’obbligo di sottoporsi a un’operazione chirurgica ai genitali (con la conseguenza della sterilizzazione) per le persone trans che volevano il riconoscimento legale del proprio genere. Grazie a due sentenze dalla Cassazione e della Corte Costituzionale, quest’obbligo in Italia non esiste più, ma per avere documenti aggiornati rimane necessaria una diagnosi psicologica. Chi si occupa di questi temi e chi ha fatto transizioni di genere prima del 2015 afferma con convinzione che l’obbligo di sottoporsi a un’operazione per ottenere un riconoscimento legale dell’identità che si sente propria fosse estremamente violento.

BONES AND ALL – Regia di Luca Guadagnino – Uscita cinema 23 novembre 2022

Da Repubblica:

Bones and all‘? Quella tra i giovani cannibali sarà la mia storia d’amore più intensa

E’ stato molto posto l’accento sulla questione del cannibalismo perché è vero, i protagonisti più che cannibali sono ‘eaters’, hanno questa sorta di malattia, non possono resistere, sono condannati per loro natura a essere questa cosa. Ma all’interno di questa natura impossibile che li strappa dalla società e li rende degli emarginati, nasce una storia d’amore tra il personaggio di Taylor Russell e quello di Chalamet e il film per me è forse la storia d’amore più intensa che ho girato…

Ci sono delle scene crude che turberanno qualcuno, ma è anche un grande film sull’America, ed è rarissimo: quasi mai un regista non americano è riuscito a fare un film così capace di andare in profondità nel rappresentare un’America che conosciamo poco, perché è un’America più lontana dal mito del sogno americano, delle grandi metropoli, quella rurale più povera e più lontana dal centro che si possa immaginare.

IL SIGNORE DELLE FORMICHE – Regia di Gianni Amelio – ora al cinema

“AMELIO RICHIAMA ALLA MEMORIA IL CASO BRAIBANTI DENUNCIANDO L’ITALIETTA OMOFOBA E BIGOTTA DI IERI E DI OGGI.”

Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani, che frequentano la sua “factory” dove si recita, si creano installazioni artistiche, si scrivono poesie. Fra i suoi adepti c’è Riccardo, che sogna di essere apprezzato dal suo maestro ma che da lui riceve solo critiche. Un giorno Riccardo porta con sé il fratello Ettore, che ha scovato una di quelle formiche che Braibanti, anche mirmecologo, colleziona in una teca. E l’intellettuale dimostra subito gratitudine e stima verso quel ragazzo intelligente e gentile. Ma anche un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà lalibertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato.

Contro Braibanti la madre di Ettore (nella realtà Giovanni Sanfratello, poiché questa storia è “liberamente ispirata a fatti avvenuti nell’Italia degli anni Sessanta”) intenterà la prima (e unica) causa per plagio non su un’opera dell’ingegno ma su un essere umano. In realtà il processo, da parte della società italiana, era all’omosessualità, non rubricata come reato solo perché il codice italiano, scritto dal fascismo, non contemplava affatto la possibilità che un cittadino fosse men che virile.

BLONDE – Regia di Andrew Dominik – Ora al cinema – su Netflix dal 28 settembre 2022

Chi era Marilyn Monroe? Quanto di Norma Jeane Baker, nome di battesimo della bambina destinata a diventare una diva planetaria, è sopravvissuto alla macchina dei sogni, oltre che ad una serie di terribili traumi personali? Al centro di Blonde c’è dunque la dicotomia fra personaggio pubblico e persona, vero e proprio sdoppiamento identitario creato per nascondere a se stessa il proprio passato travagliato e agli altri, soprattutto Hollywood, ciò che volevano: l’immagine di una femmina ideale, morbida come la gelatina, arrendevole come un’amante innamorata, costantemente sorridente, irresistibilmente sensuale.

AMANDA – Regia di Carolina Cavalli – Uscita cinema 13 ottobre 2022

Da che si ricorda Amanda, 24 anni, non ha mai avuto amici. É la cosa che desidera di più. Quando scopre che da neonate lei e Rebecca passavano un sacco di tempo insieme, Amanda sceglie la sua nuova missione: convincerla che sono ancora migliori amiche.

Non è solo un film sull’isolamento ma su uno straniamento esistenziale. Amanda, opera prima di Carolina Cavalli che ha scritto anche la sceneggiatura, segue la protagonista nel suo nervoso nomadismo fisico ed esistenziale.

LE FAVOLOSE – Regia di Roberta Torre – Uscita cinema 5 settembre 2022

Succede spesso che in punto di morte le persone trans vengano private della loro identitàquasi sempre negata dalle loro famiglie, sacrificata in nome della vergogna“.

Nicole, e Porpora, Sofia, Veet e Mizia “Riaprendo l’armadio dei loro eccentrici, colorati vestiti dei loro anni più estremi, in cui si sono mantenute anche prostituendosi, le cinque si raccontano, tra ricordi a volte gioiosi, a volte insostenibili. E a loro modo rendono giustizia ad Antonia, che aveva lasciato scritto di voler essere vestita per la sepoltura da loro, anime affini, e non dalla sua famiglia naturale. La rievocazione del suo spirito salderà Le Favolose in un legame ancora più forte, in una celebrazione della vita tra fiabesco e dionisiaco.

Una pièce di attrici non professioniste eppure maestre di finzione: la persona si alterna al personaggio, la realtà biografica e la replica di un ruolo davanti all’obiettivo si tagliano la strada di continuo. Con una netta preferenza per lo show, prerequisito della vita di strada. Come dice Nicole, “tra il destino e il dramma abbiamo sempre scelto lo spettacolo“. 

Terapia di gruppo, gioco al massacro, bilancio di generazioni, confessione in macchina: Le favolose è un po’ di tutte queste cose.

MARGINI – Regia di Niccolò Falsetti – ora al cinema

E, da toscana, ovviamente cresciuta con Ovosodo, lascio il mio preferito per ultimo…

Grosseto, 2008. Michele, Edoardo e Iacopo, amici da sempre, formano un gruppo street punk hardcore, ma non hanno una lira, un’occupazione, e neppure un luogo in cui suonare. Miracolosamente sono chiamati come opening act della band americana Defense in tournée europea, ma la data del concerto viene poi cancellata. A Michele viene allora in mente di invitare i Defense a Grosseto, e altrettanto miracolosamente la band accetta: peccato che manchino il locale, l’impianto acustico e i soldi per i trasferimenti. Michele ha moglie e figlia, Edoardo un padrino dispotico, e Jacopo l’occasione di suonare per un’orchestra seria. Riusciranno i nostri eroi nella loro delirante impresa?

Margini è (finalmente!) una commedia italiana in cui si ride davvero ma che ha il sapore amaro di una realtà che non sorride ai giovani, in particolare agli artisti. Deve moltissimo al cinema dei Virzì (Paolo, ma anche il Carlo di I più grandi di tutti) e tuttavia se ne affranca perché riesce a restare ruspante vero, e perché racconta una generazione successiva a quella di Ovosodo

È impossibile non fare il tifo per questo quartetto antistorico e postmoderno in un mondo analogico per scelta, che condivide prossimità fisica e motivazione ideologica, porta in giro gli strumenti col carrello della spesa e presenta il proprio concerto agli enti locali come “un’occasione per il territorio”. Anche gli ambienti della provincia maremmana sono perfetti: balere e supermercati, sagre e centri anziani, processioni e circoli Arci, Comuni decorati con teste di cinghiale e butteri “Marlboro men” della provincia.

E ciliegina sulla torta, la locandina del film è di Zero Calcare che dalla sua pagina FB scrive:

Dice Mortaccitua hai disegnato la locandina e sei l’unico che non ha postato un cazzo su Margini. Quindi ecco l’avvincente storia di come è stata realizzata la locandina.

Margini esce l’8 settembre al cinema, non ripeto qui tutte le cose belle che ne ho pensato vedendolo perché tanto so scritte nel fumetto.

Poi vabbé peccato che parlano toscano, io da amante dei film e delle serie in dizione perfetta e in italiano ben scandito ho sofferto un po’.”

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